Stefano Rossignoli 8 Ottobre 2009
Questo articolo è dedicato più che agli appassionati di scienza, ai climbers che probabilmente non lo leggeranno o lo snobberanno!
Il motivo è semplice. Chi arrampica, normalmente distingue due o al massimo tre tipi di rocce: Il calcare e il granito …tutt’al più la dolomia perchè in Dolomiti qualcuno arrampica!!!
La distinzione principale tra granito e calcare, deriva dal fatto che normalmente si arrampica con due stili diversi.
Il calcare tende maggiormente a fessurarsi, a presentare buchi e tacche con appigli per le mani e appoggi per i piedi, mentre il granito offre più spesso placche compatte dove lo stile di arrampicata più usato è quello dell’aderenza, ovvero con pochi appigli per le mani si cerca di appoggiare la maggior superficie possibile della suola della scarpetta sulle rocce per avere più aderenza e maggior spinta verso l’alto…
…come si dice con il Toso, ovvero il mio fratellino di corda:“Piedi bene e su!”.
E comunque sia, esisto no anche placche di Calcare …e che placche!!! Spesso sono fessurate in quanto il calcare è solubile all’acqua piovana relativamente acida a causa del mescolamento con l’anidride carbonica atmosferica…
Ma vediamo quali tipi di rocce vengono classificati calcare e granito e quali sono le loro caratteristiche principali…
Prima di tutto bisogna distinguere tre gruppi principali di rocce:
– le rocce ignee o vulcaniche, formate dal raffreddamento del magma. Se il magma si solidifica all’interno della crosta terrestre, si ottiengono rocce intrusive, se solidifica all’esterno (per un’eruzione) si ottengono le rocce effusive
– le rocce sedimentarie, formate dal deposito e dall’accumulo di materiale (detto appunto sedimento).
– le rocce metamorfiche, si parla di metamorfismo, quando le rocce sopra descritte subiscono una trasformazione dovuta alla pressione e alla temperatura…
Cominciamo dal calcare che è tipicamente una roccia sedimentaria. Anche il calcare però non è tutto uguale. Normalmente si arrampica sui calcari massicci o a stratificazione massiccia, ma non su quelli troppo stratificati perchè sono molto friabili e poco sicuri. I calcari massicci di solito si sono formati sulle piattaforme carbonatiche, ovvero zone di mare molto basso (qualche metro) e caldo, dove potevano vivere una grandissima quantità di organismi a scheletro calcareo (come i coralli, i molluschi, alghe, ecc). Già, perchè il calcare su cui si arrampica è stato prodotto dagli organismi! A volte però si può arrampicare anche su calcari stratificati che si sono formati sul fondo di bacini marini dove arrivava fango calcareo (che a sua volta veniva dalle piattaforme in erosione). La stratificazione è dovuta al fatto che il sedimento non arrivava in continuazione, ma ad intervalli, quindi si formavano delle discontinuità tra uno strato e l’altro. Ovviamente, cambieranno molto le caratteristiche dell’arrampicata col cambiare dell’inclinazione degli strati. Anche la dolomia è una roccia sedimentaria. Semplificando molto, è un calcare in cui un metà del calcio è stato sostituito dal magnesio e la sua formazione è tutt’ora un mistero, anche se ultimamente si tende a pensare che la dolomitizzazione dei calcari avvenisse a pelo d’acqua o quasi. Di certo, le dolomie mostrano un alternanza tra lo stare sommerse e l’emersione dall’acqua durante la loro formazione. Quando avveniva l’emersione della piattaforma carbonatica, non si formava più dolomia ma si otteneva una discontinuità che è visibilissima quasi su ogni torrione formato da queste rocce.
Arriviamo al granito!
Quello vero è una roccia ignea intrusiva dovuta al raffreddamento di magmi con elevato contenuto di Silice.
Ci sono poi le granodioriti, le dioriti. Senza entrare troppo nello specifico, direi che queste sono sempre più scure man mano che diminuisce la Silice e aumenta il Ferro…
Ovviamente dai climbers e dagli alpinisti vengono tutti classificati come granito!!! Sono effettivamente rocce con una struttura molto simile, in quanto il raffreddamento lento del magma ha permesso la formazione di piccoli cristalli, ovvero di minerali i cui spigoli e facce si distinguono molto bene anche ad occhio nudo.
Ma uno gneiss o un micascisto o una serpentinite (messi personalmente in ordine di tenuta dal meno scivoloso al più scivoloso!) così comuni sulle Alpi, non si possono chiamare Granito! …e neppure granitoidi.
Sono rocce diversissime che derivano da rocce preesistenti che hanno subito una trasformazione, sono appunto rocce metamorfiche. Si distinguono facilmente dalle rocce ignee perchè spesso sono scistose ovvero presentano una sorta di orientazione di ciò che è rimasto dei cristalli.
Comunque, non si distinguono più i limiti tra i singoli cristalli come nelle rocce ignee intrusive e questo deve portarci a distinguere queste, dalle rocce da cui sono derivate. Ad esempio uno gneiss è spesso un granito metamorfosato…
Detto questo, l’utilità di conoscere le rocce per un Climber è quasi nulla. E’ molto più importante saper distinguere quelle che tengono da quelle che non tengono, quelle che si spaccano più facilmente da quelle di cui ci si può fidare di più. Come sempre, l’esperienza vale più di anni e anni sui libri, ma credo che nell’arrampicata possa tornare utile una conoscenza della fisica di base e poi ovviamente …assenza di vertigini e tanta fortuna!!!