Parte 1 – Introduzione. Come iniziare
Parte 2 – Porifera, Archeociata, Stromatoporoidea
Celenterati (Coelenterata)
Parleremo qui di coralli che hanno solitamente una forma fissa con scheletro che può essere mineralizzato, quindi più conservabile e che ci interesserà e forme libere (meduse) a corpo molle, quindi difficilmente conservabili salvo rarissimi casi, utili alla riproduzione…
Hydrozoa
Procedere diversamente nella descrizione se si tratta di forme compatte o arborescenti di questi celenterati di cui i più comuni (Stylasterina e Milleporina) si distribuiscono dal Cretaceo all’attuale.
In caso di forme compatte (es Genere Millepora), indicare le dimensioni della colonia e se è visibile lateralmente o solo dall’alto/basso.
Specificare se sono visibili dall’alto i dattilopori, gastropori e ampulle (specificare le dimensioni medie di queste strutture) e, lateralmente i canali o le tabule all’interno dei gastropori.
Per le colonie ramificate (es: Stylasterina), specificare il tipo di colonia (flabelliforme), precisare se i rami sono coalescenti (raro) o separati (più comune), misurare diametro e lunghezza delle varie parti (che tendono a disarticolarsi in quanto in vita sono tenute insieme da parti molli. Procedere allo stesso modo delle colonie compatte per quanto riguarda ampulle (specificare se formano bulbi emisferici), dattilopori e gastropori. e indicarne le dimensioni medie.
Normalmente le pareti della colonia sono striate longitudinalmente e questo non va trascurato in una buona descrizione.
Zoantharia
Gli Zoantaria comprendono forme con scheletro molto mineralizzato… tra cui i più importanti (cioè i più conservabili) sono Rugosa, Scleractinia e Tabulata.
Rugosa
Specificare prima di tutto se ci troviamo di fronte ad una colonia o a una forma solitaria di questi coralli paleozoici (Ordoviciano-Permiano).
In caso di colonia…
Specificare il tipo di colonia, prima di tutto se è fascicolata o massiccia e poi precisare se è facelloide, dendroide, cerioide, plocoide (afroide e plocoide sono due sinonimi), ecc. Misurare le dimensioni generali della colonia poi della media dei singoli coralliti.
Osservare e descrivere i coralliti trasversalmente poi longitudinalmente (o viceversa)
Descrizione delle forme singole o dei coralliti della colonia
Solo se è una forma singola specificare il tipo di forma del corallo, es: ceratoide, cilindrico, scolecoide, trocoide, ecc. Far notare se è presente un opercolo (es: Calceola) e che forma ha (ad esempio ne esistono di subcircolari a piastra unica o di quadrati formati da quattro piastre ). Se non c’è opercolo passare a descrivere la parte Leggi tutto “Guida alla descrizione e riconoscimento di invertebrati e tracce fossili (parte 3) – Coelenterati”