Un grosso cranio per grossi muscoli! Cosa mangiava l’orso delle caverne?

Stefano Rossignoli 3 giugno 2012

E già!!!

Cranio di Orso delle Caverne
Cranio di Orso delle Caverne

Un grosso cranio non è sempre fatto per ospitare un grosso cervello. Noi umani in questo siamo un’eccezione. Il nostro cervello occupa un sacco di spazio e il cranio si è modificato e adattato di conseguenza nel corso dell’evoluzione.

Un’altra funzione basilare del cranio (oltre contenere cervello, occhi, ecc, ecc) è quella di ospitare i muscoli per la masticazione o almeno per muovere la mandibola nell’atto di tranciare. Un fatto molto più comune tra gli animali vertebrati, è quello di sviluppare un grosso cranio per ‘ospitare’ grossi muscoli per masticare, forti e potenti.

A cosa servono muscoli forti e potenti???

Per ghermire e uccidere una preda?

Non direi!

Cerco di spiegarlo in questo breve video, girato alla grotta dell’orso sul Monte Generoso.

Buona visione e a presto!

Il mostro che sta crescendo…

Stefano Rossignoli 29 marzo 2011

Sono appena stato in Dipartimento di Scienze della Terra unimi e, dopo una chiacchierata col mio prof, con gli amici, Fabio, ecc, ecc, sono andato a trovare Giovanni per organizzare un incontro per settimana prossima in modo da raccogliere un po’ di materiale scientifico da divulgare su scienzafacile.it.

Dopo l’ennesima scossa di terremoto e l’aspettativa per oggi di quasi 1000 visitatori su scienzafacile.it in cerca di articoli sulle cause dei terremoti intorno a Ferrara, è stato inevitabile parlarne un po’ e Giovanni mi dice subito:”Là sotto c’è un mostro che sta crescendo!”.

Mi ha ricordato che sotto una zona della Pianura Padana, l’appennino che spinge con forza, modifica anche il rilievo e ha anche deviato verso nord l’alveo del fiume Po (e non solo – vedi link) e questa non è che la punta di un iceberg, o meglio, l’estremo più alto delle pieghe ferraresi.

“Potresti scrivere di questo!” mi dice Giovanni…

Sotto Ferrara infatti c’è una struttura conosciuta come la Dorsale ferrarese, più precisamente c’è una piega, l’Anticlinale Ferrarese.

Un’anticlinale è una piega di questo tipo:

Orogenesi e fogli di carta
Orogenesi e fogli di carta

Sotto la pianura Padana, riempita di sedimenti, nella zona tra Mirandola e Ferrara, c’è in realtà un sistema di pieghe ovviamente un po’ più complesso che nel disegno qui sopra.

Qui in basso direi che il tutto è meglio rappresentato (l’immagine è linkata al sito di origine sul quale è anche ingrandibile, cliccaci sopra)…

sezione geologica pieghe ferraresi (clicca per andare al sito di origine!)
sezione geologica pieghe ferraresi (clicca per andare al sito di origine!)

Intercettata la zona di Ferrara (ci sono anche un asterisco rosso e una linea rossa per individuarla), potete notare come la massa rocciosa piegata al di sotto della pianura sia del tutto simile ad una catena montuosa e in effetti lo è.

Le rocce non solo sono piegate, ma sono anche fagliate, ovvero esistono dei piani di frattura (detti faglie e quella evidenziata in rosso è una di quelle) in cui certe rocce scorrono sopra (o sotto o di fianco, ecc) ad altre…

In questo caso, il profilo geologico (qui sopra) rappresenta uno spaccato che va da Nord-Nord-Est a Sud-Sud-Ovest (più o meno da Nord a Sud!)  e taglia la Pianura Padana sulla linea di Rovigo-Ferrara-Bologna rappresentando ciò che sta sotto… Ebbene, lì sotto sta crescendo l’Appennino. Non è che abbia cominciato a crescere ieri. Cresce da qualche milione di anni…
Visualizzazione ingrandita della mappa

Anche il corso del Fiume Po, come ho scritto sopra (e come si vede sulla mappa se cliccate su “visualizzazione ingrandita…”), è stato deviato verso nord all’altezza di Viadana-Guastalla-Suzzara a causa del sollevamento dell’Appennino sulle pieghe ferraresi…più precisamente sull’arco di Mirandola (del tutto simile a quello ferrarese…vedi link)

Da recenti misurazioni (vedi link) è in atto una compressione, (già conosciuta da tempo ma adesso anche misurata!) nell’ordine del mm per anno, della Pianura in direzione Nord-Sud. Il restringimento della pianura avviene proprio là sotto per la compressione e il conseguente scivolamento delle masse rocciose l’una verso l’altra su quelle superfici che vengono chiamate FAGLIE INVERSE

Questi movimenti non sono del tutto regolari.

Ogni tanto rallentano, ogni tanto accelerano di colpo e, in questo caso, liberano parecchia energia causando gli scossoni che noi chiamiamo terremoti che, continuo a ripetere, ci son sempre stati e ci indicano che la Terra è ancora un pianeta vivo…

Impariamo a conoscerlo e a farci i conti. Sta a noi farli prima o dopo questi conti. Il pianeta va comunque avanti per la sua strada…

In conclusione,

in questi giorni gli Italiani si interessano di terremoti perchè ci sono stati morti e danni materiali ed economici…ma tra poco si dimenticherà tutto.

Sarebbe ora di smetterla di interessarsi all’ambiente solamente quando ci si rivolta contro. Cerchiamo di conoscerlo e di farlo conoscere a casa, a scuola e nella vita di tutti i giorni. Ci stiamo staccando troppo dalle sue dinamiche.

E’ davvero patetico accorgersi che la gente sia sempre stupita di ciò che accade…

Dal mio punto di vista, fa anche arrabbiare parecchio, quasi infuriare. Le scienze naturali vengono snobbate, insieme a chi le studia, da quasi tutta la popolazione italiana. La geologia viene considerata solo per l’estrazione dei combustibili fossili e i lavori di cantiere e il tutto costa svariate centinaia di milioni di euro all’anno agli Italiani che continuano a cadere nel tranello della produzione e del consumo di risorse e poi si ritrovano in ginocchio. Siamo ignoranti. Svegliamoci.

Una delle cose che poi mi fa più arrabbiare (oltre alla gente che ne approfitta) è sapere che un naturalista, che mediamente non guadagna abbastanza e lavora quasi per missione, oltre che fortunatamente per passione, dovrà pagare comunque la sua quota…ma anche questo è uno stimolo a farsi sentire sempre di più …anche su scienzafacile.it!

statistiche-scienzafacile dopo il terremoto in Emilia
statistiche-scienzafacile dopo il terremoto in Emilia

Qui sopra uno spaccato di quanto e soprattutto quando la gente italiana si interessa di scienze naturali…Il picco ovviamente è del 29-30 maggio 2012.

 

Un in bocca al lupo invece a chi è stato coinvolto e a chi si impegna nella macchina dei soccorsi…

Stefano

 

Per approfondire:

La faglia Gloria e i Terremoti italiani

Le montagne formano i terremoti

http://www.ingv.it/ufficio-stampa/stampa-e-comunicazione/archivio-comunicati-stampa/comunicati-stampa-2011/evoluzione-tettonica-plio-quaternaria-dei-fronti-di-accavallamento

http://ingvterremoti.wordpress.com/2012/05/26/terremoto-in-pianura-padana-emiliana-inquadramento-geologico-2/

http://reporter.it/archives/8890

 

 

Ecologia. Rapporti tra Alpinismo e ambiente…

Stefano Rossignoli 23 maggio 2012

miniatura poster
miniatura poster

L’ecologia è una scienza che si occupa di studiare i rapporti tra esseri viventi e ambiente circostante, in cui l’ambiente è rappresentato sia dalla componente abiotica (ovvero senza vita), sia dagli altri esseri viventi, l’insieme dei quali forma un ecosistema più o meno complesso.

 

Dopo questa breve e stringatissima definizione di “Ecologia” mi occupo ora di riassumere cinque mesi di riflessioni personali su quali siano le interazioni tra ALPINISTI e AMBIENTE.

Il motivo che mi ha spinto a raccogliere informazioni su questo argomento è la recente lezione (durata 12 minuti ma intensa!) che ho tenuto per gli allievi della Scuola di Alpinismo del CAI Corsico qualche sera fa, sommata ad un crescente entusiasmo nello studio personale delle interazioni tra esseri umani, delle induzioni/manipolazioni ad ampio spettro sull’uomo e delle interazioni uomo-ambiente.

Ho riassunto parte delle interazioni in un grande poster composto in 4 ore di disegno compulsivo e decisamente troppo incompleto e schematico… (la lezione si teneva in Palestra, all’incrocio tra Via Dante e Via Parini come nel disegno)

Il poster, scaricabile gratuitamente in HD (vedi in fondo all’articolo!), si può leggere in diverse direzioni ma ora partiamo da sinistra verso destra…

Grignetta
Grignetta

La montagna rappresentata schematicamente in figura è la Grignetta, la montagna dei Lecchesi e dei Milanesi ma che gode anche di fama internazionale per la sua storia alpinistica, per la sua importanza geologica e per la sua bellezza…

E’ facile notare nel disegno vari sentieri che portano ai rifugi e ai bivacchi, vie chiodate (a volte anche a spit o fittoni di acciaio inox incollati con resine ai buchi fatti in parete col trapano!), sentieri attrezzati con catene e scalette cementate alla roccia.

Qualche fiore è scontento per il passaggio degli alpinisti, degli elicotteri che riforniscono i rifugi e ogni tanto soccorrono qualcuno. Il pesce nella pozza d’acqua è in crisi perchè l’acqua che arriva dalla montagna è carica di sostanze “importate” dai frequentatori, c’è un po’ di spazzatura e le grotte presso i rifugi, utilizzate in passato come discarica, convogliano ancora acqua sporca nei torrenti…

Qualcuno gioisce di questo oltre agli alpinisti: ad esempio il classico stormo di Gracchi delle Grigne che decidono di volta in volta dove fare un buon pasto a base di avanzi e rifiuti, ecc, ecc

Bene! Vogliamo fermarci qui?

Ma questa non è mica ecologia!!!

I rapporti elencati qui sopra corrispondono grossomodo a quelli di un Alpinista che abita sulla Grigna, arrampica nudo, senza attrezzatura personale e mangia quello che trova!!!

Sarà, ma io che sono un montanaro e anche un corridore, un ciclista e uno scalatore di modesta fattura, di alpinisti così non ne ho mai visti!!!

Almeno vanno in giro vestiti e difficilmente si accontentano di capi di abbigliamento fatti di pelle di camoscio o di orso, sia perchè l’alpinista vuole un capo di abbigliamento alla moda, comodo, caldo o fresco a seconda del clima (il che presuppone una rete di trasporti di materie prime, industrie di lavorazione, colorazione, studio, ricerca, sperimentazione, una rete di vendita, ecc, ecc…che forse non ci si pensava, eh?) ma anche perché vestendosi di pelle di camoscio finirebbero tutti i camosci del mondo in un giorno solo e non basterebbero nemmeno…

Aprendo un po’ di più il poster, si nota il parcheggio dei Piani Resinelli che ospita ogni giorno con picchi estivi e nei week end decine di automobili.

parcheggio!
parcheggio!

Già! Molto spesso gli Alpinisti sono prima di tutto Automobilisti …che poi sfruttano il lavoro di altri automobilisti, anche solo per comprare il pane ai Piani Resinelli! Infatti deve almeno arrivar su la farina dai campi della Pianura Padana per essere trasformata in pane… Figuriamoci per comprare una bottiglietta di plastica piena di integratori di sali minerali….

Di solito si pensa allo smaltimento come un problema, ma il primo problema è la produzione, poi c’è la distribuzione, poi l’utilizzo e infine lo smaltimento. Il tutto dà lavoro ma interagisce enormemente con il nostro pianeta…

ESPERIENZA:

Ho chiesto agli allievi quale fosse l’impatto dell’utilizzo dell’auto sull’ambiente e ovviamente mi hanno risposto:”l’inquinamento!”.

E’ vero, anche l’inquinamento ma sono ormai del parere che questo sia un granello di sabbia rispetto al vero impatto dell’auto sull’ambiente! …mi spiego

Un’automobile va studiata e prodotta e poi venduta. Nella produzione vanno inseriti i vari iter di rifornimento di materie prime e lavorazione delle stesse come vari tipi di metalli (per cui servono cave e miniere), plastiche per cui serve petrolio (lo stesso che serve per le bottigliette, per i vestiti e per i materiali da arrampicata…) …per non parlare della produzione delle auto elettriche/ibride con le loro quintalate di batterie ricaricabili…

Una volta che una macchina esiste, bisogna darle la possibilità di andare in giro. Essendo molte, le auto devono anche poter andare in giro in modo ordinato, quindi su una rete autostradale di una certa importanza. Le strade vanno costruite, mantenute e amministrate(ovviamente non elenco le fasi e le risorse che rientrano nella lavorazione di strade, ponti, massicciate, gallerie, caselli…). Una volta realizzato un progetto, la sola bozza della strada fatta con motoseghe, ruspe, buldozer, fondamenta, separano irrimediabilmente e per quasi ogni forma di vita non umana l’ambiente che sta da un lato rispetto a quello che sta dall’altro… Spesso vengono separate le zone di riproduzione di una specie da quelle di vita, oppure viene spezzettato, frammentato e diviso l’home-range (il territorio) di una specie che ha bisogno di un areale molto ampio. Semplicemente possono mancare le interazioni tra individui della stessa specie oppure di specie diverse, oppure vengono sbarrate le zone con risorse alimentari e idriche… Il tutto con una strada, una ferrovia, figuriamoci con una rete di comunicazioni…

Subito in Valsassina e nelle vicinanze del Lago ci sono cave, vecchie miniere (vedi sopra). Da qui vengono o venivano estratte le risorse per le costruzioni in cemento (i rifugi ad esempio, le funivie che si usano spesso per gli avvicinamenti) ma anche per i materiali metallici che si utilizzano comunemente in arrampicata su roccia e ghiaccio come chiodi, dadi, friends, moschettoni, picozze, ramponi, viti da ghiaccio, ecc…

L’estrazione dei metalli ,le cui interazioni (nonché l’impatto) sono estremamente complesse, oggi viene svolta soprattutto all’estero in paesi che danno “meno problemi”…

rete autostradale e trasporti
rete autostradale e trasporti

Il materiale da arrampicata, normalmente viene studiato, prodotto e poi acquistato in molte città Italiane nelle quali vengono costruite anche palestre artificiali in cui gli alpinisti e i climbers, me compreso, si allenano. Il materiale viene distribuito e acquistato anche nel e dal resto del mondo e necessita di una rete adeguata di trasporti…

Per quanto riguarda le corde, gli imbraghi, i cordini, le fettucce, ecc, vale lo stesso per la distribuzione, ma la risorsa principale è il petrolio che già serve per fare e muovere i mezzi di trasporto.

Dal petrolio, attraverso trattamenti fisici e chimici consecutivi (dal trasporto delle petroliere al riscaldamento nelle raffinerie, fino al trattamento in industrie chimiche specializzate), si ricavano le poliammidi (il materiale di cui son fatti la maggior parte degli accessori non metallici da arrampicata).

Sotto la Pianura Padana il petrolio c’è (o c’era) ma non basta di certo. Ormai è dalle grandi piattaforme oceaniche che si succhia l’oro nero. Per questo bisogna istruire geologi, bisogna costruire piattaforme e scavare in modo Leggi tutto “Ecologia. Rapporti tra Alpinismo e ambiente…”

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