Jack Horner e lo sviluppo ontogenetico dei Dinosauri

Jack Horner, shape shifting dinosaurs. The cause of premature extintion. …translated in italian

Con tutte le limitazioni del mio inglese e della mia conoscenza sui dinosauri, ho fatto questo esercizio di comprensione e traduzione con questo video di Jack Horner (Paleontologo e consulente di Steven Spielberg per Jurassic Park) in modo da allenarmi un po’ e rendere pubblico anche agli italiani appassionati o ai colleghi divulgatrici e divulgatori che non conoscono bene l’inglese, questo punto di vista sullo sviluppo ontogenetico dei Dinosauri (ovvero lo sviluppo dall’età giovanile a quella adulta). Ovviamente non è un doppiaggio ma ho tradotto per iscritto!

Ora potrete leggere qui sotto la traduzione mentre ascoltate Jack Horner e la comprensione di quel che dice sarà più facile…

Già il solo parlare di questa mia intenzione di tradurre il video con alcuni colleghi, è stato un buon spunto per qualche bella discussione, quindi invito anche voi, cari lettori, a discutere pure o a lasciare un commento sull’argomento considerandolo come un punto di vista, che io considero ragionevole, da rispettare ma anche da discutere, argomentare ed approfondire e poi promuovere o bocciare come si dovrebbe fare dopo costruttive argomentazioni tra scienziati e non!

Ecco la mia modesta nonchè faticosissima traduzione (con cronaca di qualche attimo) per cui chiedo perdono in anticipo per qualche inevitabile svista o veniale errore… Buona lettura/ascolto/visione!!!

 

Jack Horner. Esce e si guarda in giro con la luce negli occhi… Ascolta gli applausi e dice di riconoscere gente di diverse generazioni ma lui è interessato a quelli che vanno dai tre ai dodici anni e la gente sorride… No, no, va bene! No!

Voglio parlarvi di Dinosauri! Vi ricordate dei Dinosauri alla vostra età? Applaudono ridono e lo incitano…

I Dinosauri sono qualcosa di forte dico io.

Dobbiamo parlare di diversi aspetti e spero che voi possiate capire. Ora vi porrò davanti al mio pensiero. Non provate ad estinguervi? ad eclissarvi!

Una delle domande più comuni che mi fa la gente è:”Perchè ai bambini piacciono i Dinosauri così tanto? Cosa li affascina?”

E di solito rispondo:”Sai? I Dinosauri erano grossi, diversi e sono andati'” Ma dove sono andati? Grandi diversi e andati…

Il titolo della mia presentazione è ‘Il cambiamento di forma nei Dinosauri, la causa di un’estinzione prematura’

Noi ricordiamo i dinosauri in un a moltitudine di forme e tipi diversi tra loro…

Molto tempo fa, tornando all’inizio del 1900 i musei cercavano Dinosauri …è una storia molto interessante:

Ogni museo vuole per se il più grande o il più bel l’esemplare, così se il museo di Toronto ha un bel Tirannosauro, uno grosso, il museo di Ottawa ne ha uno più bello nonchè più grande… E questo succede per ogni museo. Ognuno cerca i migliori e più grandi Dinosauri.

Questo succedeva all’inizio del 900, ma nel 1970 qualche scienziato cominciò a chiedersi:”Guarda questi Dinosauri! Sono tutti grandi! Dove sono quelli piccoli, (inteso come quelli giovani)???” min 3:01

…Dipende da che museo andate a vedere. Ci sono molti giovani dinosauri da vedere!

La gente in realtà ha un problema. Se ha un dinosauro grande e ne trova uno piccolo lo distingue facilmente: Uno è un grande Dinosauro e l’altro è un Dinosauro più piccolo!!! (La gente ovviamente ride!)

Ma prima di tutto bisogna specificare che gli scienziati hanno un problema, (un pallino). Agli scienziati piace dare i nomi ai dinosauri, gli piace nominare ogni cosa! E se notano qualcosa di leggermente diverso, gli danno un nome diverso e cosa succede? …succede che abbiamo diversi Dinosauri!!! min 4:18.

Nel 1975 ….qualcuno trovò… Il Dottor Peter Dodson dell’Univerità della Pensylvania intuì che …I dinosauri crescevano come fanno gli uccelli che è diverso da come crescono gli altri rettili… infatti utilizza i casuari come esempio. Essi crescono più dell’80% nelle dimensioni del corpo prima che la cresta cominci a crescere… così, le caratteristiche giovanili del cranio rimangono a lungo durante lo sviluppo dell’animale. Questo viene definito sviluppo allometrico del cranio (l’allometria è lo studio della crescita/sviluppo di una parte rispetto al resto del corpo)

Se trovaste due Casuari  con crani diversi e non conosceste il loro particolare tipo di Leggi tutto “Jack Horner e lo sviluppo ontogenetico dei Dinosauri”

Sistematica degli Odonati nel sud-ovest Milanese: la Spusspuseta, el pret, el Cereghet, el bambin

Stefano Rossignoli 18 giugno 2011

pranzo!

Il dialogo comincia anche questa volta a pranzo, o a cena, non ricordo, coi miei genitori che rimembrano i ‘loro tempi’.

Questa volta si parla delle ‘spusspuset’ (nella lingua delle mie parti si pronuncia così: La prima s come quella di ‘salsa’ la seconda s come quella di ‘asino’, poi la terza come la prima e la quarta come la seconda!!!)

 

La sistematica è una disciplina che si occupa della classificazione degli esseri viventi ed è governata da regole molto precise per cui ogni individuo di una specie caratteristica ha un nome particolare che di solito comprende Genere e specie, scritti in corsivo minuscolo tranne l’iniziale del Genere che deve essere maiuscola (vedi articolo dedicato)

I Spusspuset sono volgarmente le libellule anche se, più precisamente, Libellulidae è una famiglia dell’ordine degli Odonati di cui potete trovare una veloce descrizione QUI ma una sistematica fatta in dialetto milanese avrà qualche punto debole e cerchiamo ora di andarne a trovare qualcuno…

La Spusspuseta delle mie parti  infatti sembra che possa essere della famiglia delle Aeshnidae come questa, descritta su Linnea.it, invece, le libellule (famiglia Libellulidae) vere e proprie sarebbero state le Spusspusetun (più grandi e con le due u pronunciate come quella di ‘gufo’) ma potrebbero essere state chiamate così anche le Anax che trovate qui su odonata.it.

Il genere che mi ha incuriosito di più nei racconti dei miei è Calopteryx che corrisponderebbe a quello che veniva chiamato Cereghet o Cerigh (si pronuncia come si scrive! E’ il chierichetto della messa!). Il Cereghet, di colore blu elettrico, corrisponde facilmente a Calopteryx splendens maschio (Nell’immagine qui sotto di Matteo Di Nicola).

Cereghet
Calopteryx splendens

Fotografia di Matteo Di Nicola

La femmina di Calopteryx splendens, di colore verde metallico, dovrebbe essere invece quella che veniva chiamata il Pret (con la t che si deve sentire poco o niente). Il Pret potrebbe anche essere però la femmina di Calopteryx virgo

La cosa curiosa è che nella mia ricerca ho parlato anche con mio Zio Ambrogio ed un giorno abbiamo trovato una di queste povere bestiole, ma di colore marrone, intrappolata mortalmente nella tela di un ragno molto interessante che l’amico Gianluca Danini ha determinato come Araneus diadematus.

Araneus diadematus
Araneus diadematus, ragno di abitudini notturne nel suo nido diurno a imbuto...

Alla mia domanda che chiedeva come chiamassero in dialetto la povera sventurata, mi è stato detto:”L’è no un Pret, alura sarà un Fra (Trad: Non è un prete, allora sarà un frate!!!)”. Era comunque del tutto simile a questa

Comunque sia. andiamo avanti con la determinazione delle specie conosciute con termini dialettali

Ne mancano almeno due: il Galuruciu detto anche Piciurusu (con le u che si pronunciano come la u di gufo) rosso brillante, che dovrebbe essere facilmente Sympetrum sanguineum …ma altre bellissime e rosse sono raffigurate nella pagina di questa bellissima carrellata di immagini… Curioso è che anche la femmina del Galuruciu, meno colorata, viene classificata come Spusspuseta!!! Quindi la Spusspuseta e lo Spusspusetun sono semplicemente anisotteri (che tengono le ali sempre aperte…) di dimensioni leggermente diverse.

Spusspuset in realtà, Femmina di Galuruciu
Femmina del Galuruciu detta Spusspuset ma in realtà Sympetrum sanguineum femmina!!!

 

…e il Bambin che è grossomodo qualsiasi cosa che appartiene alla famiglia dei Coenagrionidae, nonché Platycnemis pennipes raffigurato nella foto qui sotto. Il bambin è piccolo per definizione! Massimo 3.5cm di lunghezza! Quando è un poco più grande desta confusione con il Cereghet!!!

Bambin
Platycnemis pennipes ...detto Bambin

Dalla Spusspusetuna al Bambin ho fatto un piccolo salto nel passato a quando i miei genitori da bambini giocavano all’aperto e non dovevano (e non potevano) andare in palestra, piscina, guardare la televisione o usare trabiccoli elettronici che stimolano il cervello in altri modi e azzerano un po’ il cuore… I bambini stavano fuori e giocare con gli animali era per loro un passatempo …anche crudele alle volte, come il gatto col topo… Anche io mi ricordo e fuori ci sto ancora spesso, quando capita, anche se con un altro stile rispetto a quando ero bambino, ma guardatemi qui …ora, davanti al mio portatile tanto per cambiare…

L’unico lato positivo è che fuori, sulla riva del fosso davanti a casa i spusspuset e i Cerigh continuano per fortuna a volare e a rallegrarmi gli occhi come poco fa, quando ho scattato queste fotografie…

A presto!

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Le Grandi Glaciazioni Quaternarie Parte II

Stefano Rossignoli 23 aprile 2011

Le Grandi Glaciazioni Quaternarie Parte I

Arriviamo quindi a ricordare come si è arrivati a capire che ci furono queste grandi Glaciazioni in tempi passati anche se non molto lontani…

Per fortuna nostra, ma soprattutto dei primi glaciologi i ghiacciai quando passano, avanzano e si ritirano, lasciano abbondanti nonché evidenti tracce.

Lasciano tracce molto chiare della loro esistenza ed evoluzione i piccoli ghiacciai alpini attuali, figuriamoci quelli enormi del passato…

Ghiacciaio di Lavassey - Valgrisanche (AO)

Le prime intuizioni sull’esistenza delle glaciazioni, sono state formulate  proprio sulle Alpi svizzere da parte dei primi Glaciologi o comunque scienziati che si occupavano anche di questo, come ad esempio i famosi Charpentier e Agassiz.

Ufficialmente Charpentier fu il primo agli inizi dell’800 a formulare l’ipotesi che i ghiacciai fossero stati un tempo molto più grandi di quelli che si potevano vedere in quel periodo. …oggi sappiamo anche con certezza che nel 1800 i ghiacciai erano anche molto più grandi di come sono ora (vedi articolo dedicato alla Piccola Età Glaciale!).

Ma cosa vide Charpentier per cui pensò ad enormi ghiacciai?. Vide i cosiddetti massi erratici, blocchi di roccia (più o meno grandi) che a volte non c’entrano nulla con la roccia e l’ambiente che gli sta intorno. Ce ne sono moltissimi sulle Alpi e Prealpi. Addirittura arrivano da centinaia di chilometri di distanza e in altri continenti anche da migliaia… Ad esempio nei dintorni di Lecco in Lombardia ci sono i massi erratici di Serpentino e di Gneiss che provengono dalle valli laterali della Valtellina. Curiosamente le montagne intorno sono fatte da calcari e dolomie, rocce molto diverse sia alla vista, sia come origine…

Anche le strutture moreniche, relativamente facili da intercettare anche quando sono abbandonate da tempo a causa della loro forma e dell’orientazione dei grandi blocchi, fecero intuire a Charpentier che i ghiacciai dovevano essere stati enormi…

Agassiz perfezionò tali studi sulle forme lasciate dagli antichi ghiacciai intuendo che sulle Alpi doveva esserci stata una enorme copertura glaciale del tutto simile alla calotta attuale groenlandese…

Ovviamente, le teorie precedenti non consideravano questa ipotesi, in quanto fissiste e creazioniste. Come dico spesso, i primi evoluzionisti con cognizione di causa furono i geologi perchè l’evoluzione della Terra si vede direttamente e si può misurare… Oggi si vede benissimo cosa fanno e cosa lasciano i Ghiacciai. Ragionare sulle glaciazioni vuol dire semplicemente ragionare su quel che si vede ora, ma a scala più ampia…

Ora non dico che faremo un corso di Geologia del Quaternario, ma almeno tratteremo semplicemente qualche argomento di studio relativo ad alcune prove delle glaciazioni condotto dai primi geologi che intuirono non solo la glaciazione, ma addirittura il susseguirsi di glaciazioni quindi non possiamo tralasciare Penk e Brukner

Chi erano? Erano due Geografi Austriaci che studiarono i terrazzi fluvio-glaciali e nel 1909 pubblicarono i loro studi geomorfologici sulle glaciazioni condotti sulle Alpi Bavaresi.

Ma quanti argomenti! Ma Stefano stai esagerando!!! Eh già, e lo stile blog non si presta proprio! …figuriamoci quando tireremo in ballo i Loess e magari altro…ma torniamo ai nostri terrazzi fluvio glaciali…

Il termine fluvio-glaciale indica un’origine congiunta di tale forma… La cosa vergognosa è che quando preparai l’esame di Geologia del Quaternario unimi avevo solo questo disegno e degli appunti sconfusionati e non ci capii nulla…!

terrazzi fluvio-glaciali Penk e Bruckner (clicca per ingrandire)

L’origine di questi terrazzi che Penk e Bruckner studiarono nel nord delle Alpi, è invece piuttosto semplice da capire (ora che quei due lo hanno fatto per noi!!!).

1 – Immaginate GROSSI depositi di detriti (till o morene che siano) portati da grandissimi ghiacciai . Le varie alluvioni nonché l’erosione e il normale trasporto fluviale possono accumulare a valle enormi masse di questi detriti formando Leggi tutto “Le Grandi Glaciazioni Quaternarie Parte II”

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