I fossili dei musei sono veri?

Dalla più frequente domanda dei bambini e non solo che mi viene posta durante una visita guidata…
Fossili veri, calchi giganteschi e famosi

Stefano Rossignoli 27 Novembre 2009

Stan al museo di Storia Naturale di Milano

Quando porto qualcuno in visita guidata al museo di Storia Naturale a Milano, o in grotta, ovunque ci siano dei fossili, è inevitabile che mi chiedano prima o poi:”Ma questi fossili sono veri?”.
Per fortuna a volte posso rispondere di sì, ma la maggior parte delle volte me lo chiedono davanti al Tyrannosaurus rex e purtroppo sono obbligato a rispondere di no!
Immaginate la sua delusione quando me lo chiede un ragazzino di III elementare… Purtroppo però ci sono dei particolari da non trascurare. Il motivo per cui a Milano non c’è un vero fossile di Tirannosauro è che l’abbondanza dei fossili originali è irrisoria.
Enormi e belli ne sono stati trovati davvero pochi.
I più belli sono di certo ‘Sue’ (dal nome di chi l’ha trovato) conservato al Field Museum di Chicago vedi link che è anche il più grande mai trovato e ‘Stan’ (sempre dal nome del suo scopritore) che si trova al Black Hils Museum of Natural History in South-Dakota.
Questi sono di certo i migliori Tyrannosaurus rex per completezza e spettacolarità. Altri due fantastici Tirannosauri sono stati trovati in Mongolia (Asia) e sono attribuiti alla specie Tyrannosaurus baatar (una volta chiamata Tarbosaurus baatar).
Quattro eccezionali esemplari… ma i musei in tutto il mondo sono ben più di QUATTRO.

(attualmente, 23 marzo 2012, gli esemplari di Tyrannosaurus rex ritrovati sono aumentati e già nel 2000 J.Horner col suo staff ne aveva trovati altri 5 in Montana (chiedo scusa se non lo avevo precisato precedentemente). Credo che ormai i T.rex ritrovati piuttosto completi abbiano superato la decina o forse la ventina di esemplari, comunque pochi per poter spargere scheletri veri in tutto il mondo!)
Il sistema statunitense ha permesso la messa in vendita di copie fedelissime agli originali di molti dinosauri e grazie a questo non dobbiamo per forza prendere l’aereo per ammirare queste meraviglie della Natura, ma basta fare un salto nelle sale di paleontologia del museo di Milano…
Le copie dei fossili vengono normalmente eseguite in resina (in parole povere plastica!) e forma, colore e dimensioni devono essere il più possibile identiche a quelle dell’originale. La particolare cura con cui vengono eseguite le fanno costare un occhio nella testa!
Per avere Stan ad esempio bisogna sborsare circa 100.000 dollari vedi link.
Questo aricolo è solo per sottolineare come sia IMPOSSIBILE poter esporre sempre gli originali, in quanto non disponibili.
Ad esempio Il più antico rettile volante conosciuto (Eudimorphodon ranzii) è stato trovato nella Bergamasca in un calcare Norico (triassico superiore) e solo a Bergamo c’è l’originale. Gli altri, se lo vogliono, si devono accontentare del calco…
Normalmente i fossili di cui viene esposto l’originale (salvo rare occasioni) sono quelli davvero molto abbondanti.
A volte poi, esporre il calco è anche più vantaggioso per la sicurezza, per problemi logistici, per il peso enorme dell’originale…
Uno dei motivi per cui si fanno i calchi è anche per poter esporre fossili che sono ancora in fase di studio, con vantaggi evidenti per i paleontologi al lavoro…
Detto questo, essendo moltissimi i fossili trovati al mondo, molti originali sono esposti nei musei. NON SONO TUTTI CALCHI!!!
Per riconoscerli però bisognerebbe toccarli e purtroppo, per ovvie ragioni, nei musei vige la legge:”Guardare ma non toccare” …salvo rare occasioni!
Teniamoci quindi qualche dubbio per le nostre prossime visite!

Questo ad esempio è il video dell’esposizione di Cliff un VERO fossile di Triceratops esposto al museo di Boston. E una sua foto

La Luna ha un lato oscuro?

Esiste un lato oscuro della Luna o è solo una credenza dettata da false interpretazioni? Un paio di consigli e istruzioni per ricavarsi la verità da soli

Stefano Rossignoli 1 luglio 2009

Domanda di Carlo Gerla.

Carlo in realtà è un amico che sa benissimo che la luna non ha un lato oscuro, ma mi ha consigliato di parlare di quest’argomento per chiarirlo una volta per tutte.
Bisogna precisare che esiste una particolarità nell’orbita lunare che alimenta questo malinteso, per non parlare del grande album dei Pink Floyd ‘The dark side of the moon’.
Questa particolarità è che la Luna, ruota intorno alla Terra mostrando verso il nostro pianeta sempre lo stesso emisfero, ovvero la stessa faccia.
Quindi semplicemente esiste un lato della Luna che non è mai visibile dalla Terra, e per noi risulta oscuro, nel senso che non possiamo mai vederlo se lo osserviamo dal nostro pianeta…
Ovviamente è stato visto da quei pochi astronauti che hanno avuto la fortuna di orbitarci attorno e ne abbiamo anche una mappatura completa che si può ritrovare comunemente sugli atlanti fotografici lunari.
Essendo un corpo celeste che ruota su se stesso (oltre che intorno alla Terra e intorno al sole), ogni parte del pianeta riceve la luce del sole e non esiste alcuna zona della superficie che non sia mai illuminata.

Per essere più precisi, il motivo per cui vediamo sempre la stessa faccia è che la Luna impiega lo stesso tempo sia a ruotare intorno alla Terra che a ruotare su se stessa e le due rotazioni sono nello stesso senso.

Ma come dico sempre, non c’è nulla di meglio di guardare per capire…

Se potete, provate a prendere un binocolo e puntarlo verso la luna in momenti differenti, di giorno, di notte, quando è piena e quando non lo è…
Già così, potrete percepirne la sfericità. Quello che ve la farà notare sono i crateri, ma soprattutto quelle linee che partono dai crateri stessi che non sono altro che le traiettorie dei frammenti scagliati in tutte le direzioni durante l’impatto dei meteoriti.
In più, in ogni momento in cui osserverete questi crateri, li troverete sempre nel medesimo posto, il che dimostra che vediamo sempre la stessa faccia del nostro meraviglioso satellite!

Per aggiungere una pignoleria, questo dimostrerebbe solo che nel punto da cui osservate, la Luna mostra sempre la stessa faccia.
Se avete la possibilità, osservate il meraviglioso satellite anche da altri luoghi della Terra e ciò dimostrerà che ovunque, dal nostro pianeta si vede sempre la stessa faccia della Luna!

Si possono clonare i Dinosauri?

Preso spunto da Jurassic Park 1, la storia della zanzara che punge un dinosauro, si conserva nell’ambra e ne viene estratto il sangue contenente Dna di Dinosauro… E’ possibile o è fantascienza?

Stefano Rossignoli 30 maggio 2009

Stan al museo di Storia Naturale di Milano

Leggendo vari forum in internet, mi sono reso conto di quanti dubbi e fantasie esistano sull’argomento. Anche l’ultima volta che sono stato ospite alla Radio Svizzera mi è stata posta questa simpatica domanda…
Io non posso certo occuparmi della spiegazione di come avviene la clonazione, ma per poter clonare un essere vivente, il requisito minimo è che sia presente e perfettamente conservato il suo DNA, cioè il suo codice genetico.
Ormai sono quasi dieci anni che mi occupo della preparazione di fossili di Vertebrati, dai più recenti come gli orsi delle caverne (Ursus speleus) estinti circa 18.000 anni fa, ai pesci del Triassico medio (circa 230 milioni di anni fa).
Mentre sui resti degli orsi delle caverne si fanno anche studi sui frammenti di quel poco DNA conservato, per i fossili più antichi come ad esempio i Dinosauri, il DNA non viene neppure considerato, in quanto non si conserva.
Il DNA è materia organica e questa subisce normalmente un processo di DECOMPOSIZIONE che, come dice la parola stessa, frammenta e trasforma le parti molli degli organismi in frazioni più piccole e semplici.
La decomposizione avviene ovunque e anche in assenza di ossigeno, quindi per la materia organica non c’è scampo. Qualche volta troviamo alcune parti molli degli organismi litificate, cioè trasformate in roccia e questa trasformazione cancella completamente il DNA

L’unico modo di conservare il DNA è quello di congelarlo, ma ahimè, è impossibile trovare DNA di dinosauro congelato.

Il perchè è piuttosto semplice…
Prima di tutto, i Dinosauri si sono estinti circa 65 milioni di anni fa, alla fine dell’era mesozoica (o era secondaria), un periodo di tempo in cui il clima è stato globalmente più caldo dell’attuale.
Già, nessuna glaciazione pare aver estinto i dinosauri!!!
Ma ipotiziamo per assurdo che una glaciazione globale avesse estinto i dinosauri, e qualche individuo fosse rimasto intrappolato nel terreno gelato e quindi avesse avuto una storia simile a quella dei Mammuth congelati tovati in Siberia…
Il problema è che il clima sulla Terra è cambiato un sacco di volte e ad ogni glaciazione sono seguiti periodi caldi, anche molto più caldi dell’attuale che avrebbero certamente portato allo scongelamento degli organismi e quindi ad un nuovo inizio del processo di decomposizione, quindi difficilmente vedremo Tirannosaurus o Velociraptor rincorrere gazzelle e giraffe nella savana, mettiamoci il cuore in pace!

Posso ancora aprire una parentesi sulla conservazione degli insetti in AMBRA. L’ambra è un minerale che deriva dalla resina degli alberi.
Essendo la resina un liquido appiccicoso, funge da trappola per i piccoli organismi o parti degli stessi come insetti, foglie, piccoli vertebrati, ecc…
Anche io sono rimasto affascinato dal film ‘Jurassic Park’ in cui viene estratto il DNA dei dinosauri dalle zanzare che ne avevano succhiato il sangue e poi erano rimaste intrappolate nella resina divenuta ambra…
Anche qui purtroppo devo precisare che nell’ambra sembra che gli organismi vengano conservati perfettamente e in tre dimensioni, ma quello che rimane è solo un impronta che conserva anche i minimi dettagli della forma, ma della materia organica rimane solamente Carbonio e non c’è mai traccia di DNA.
Bellissima storia quindi e godiamocela per quello che è!

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