Stefano Rossignoli 19 gennaio 2013
Materiale scientifico con immagini gentilmente fornitomi dal prof. Andrea Tintori.
Thoracopterus wushaensis sp. n., esemplare CMPKU-P-3071, paratipo, “femmina”.
Uno degli esemplari preparati e studiati durante questo lavoro sulla nuova specie di Thoracopterus…
Glossario:
GMPKU-P-: Geological Museum of the Peking University, Paleontological collection.
Olotipo: esemplare di riferimento per la descrizione della specie.
Paratipo: uno dei paratipi utilizzati nella descrizione della specie, ovvero esemplari di confronto, della stessa specie dell’olotipo, con ulteriori caratteristiche, utili a descrivere meglio la specie, ad esempio nella sua variabilità, dimorfismo,ecc.
Di Andrea Tintori, Zuo-Yu Sun, Cristina Lombardo, Da-Yong Jiang, Cheng Ji, Ryosuke Motani: A NEW “FLYING” FISH FROM THE UPPER LADINIAN (MIDDLE TRIASSIC) OF WUSHA (GUIZHOU PROVINCE, SOUTHERN CHINA)
Trad: UN NUOVO PESCE “VOLANTE” DAL LADINICO SUPERIORE (TRIASSICO MEDIO) DI WUSHA (PROVINCIA DEL GUIZHOU, CINA MERIDIONALE)
Esemplare GMPKU-P-3061, Thoracopterus wushaensis sp. n., l’olotipo.
Mi sembra ieri quando, con i colleghi nonché amici Cristina, Marco, Cecilia e i miei prof. di Paleontologia dei Vertebrati A.Tintori e S.Renesto, giungemmo allo stupendo cottage sul Lago di Piano dove risiede il piccolo e grazioso museo di storia naturale…
Avevamo appena trascorso una giornata di scavo su una strada comunale del paese di Corrido, ospiti presso la bellissima “Casa della riserva” del Lago di Piano presso la quale, il prof A.Tintori tenne una serata divulgativa sui fossili del Triassico delle Prealpi.
Ricordo belle giornate spensierate ancora con la freschezza dei vent’anni, ottime cene, una bella atmosfera e fantastici giri notturni sul lago dopo il lavoro con l’amico Marco, ospitando Cristina e Cecilia sulla ‘nostra’ barca a remi ripulita e ‘presa in prestito’ dalla riva e sempre puntualmente restituita…
Eravamo da quelle parti perché stavamo effettuando un saggio di scavo cercando fossili in un piccolo affioramento roccioso di Calcare di Zorzino, un calcare del NORICO (formatosi quindi intorno ai 220 milioni di anni fa – vedi scala dei tempi geologici), bacinale ben stratificato e spesso laminare, facile da aprire con piccoli martelli e lame d’acciaio.
Fu lo scavo meno redditizio a cui presenziai. In tre giorni di lavoro a tempo pieno trovammo solo tre piccoli pesci fossili e qualche “dentiera” di piccoli squali del passato Pseudodalatias.
Uno dei tre pesci apparteneva al genere Thoracopterus che allora era considerato tipico del Carnico-Norico (Triassico Superiore) e fu anche uno dei più bei fossili che trovai in vita mia:
un piccolo pesce lungo meno di 10cm considerato un ‘pesce volante’, ovvero un pesce a tutti gli effetti, ma in grado di muoversi per diversi metri fuori dall’acqua allargando le pinne pettorali e talvolta le pelviche come fossero una sorta di ali…
Ce ne sono anche oggi di pesci volanti (es: Cypselurus oppure leggi l’articolo di M.Castiello su Paleostories) ma c’è una cosa che desta curiosità: i pesci volanti di oggi sono molto distanti dall’albero genealogico di quelli attuali (lo si capisce per come sono diversamente disposte le ossa dello scheletro e soprattutto del cranio) ma esternamente hanno la stessa forma, rappresentando uno splendido esempio di Convergenza Adattativa.
Forse il mio prof non pensava ancora a quel che avrebbe trovato qualche anno dopo in Cina non avendo cominciato ancora la sua collaborazione con la Peking University.
Solo ultimamente infatti, in Cina, si stanno cercando e trovando per scopi scientifici un sacco di fossili e pure molto interessanti, dai piccoli pesci ai grandi rettili marini fino agli splendidi dinosauri piumati di cui ci ha parlato anche Daniele Tona in questa serie di articoli.
Come in altre storie comuni a molti siti Italiani/Europei, i primi siti di scavo sono stati trovati per scavi commerciali e per utilizzarne le lastre di roccia, poi anche per vendere i fossili. Le università e musei cinesi però ora si interessano ai fossili e utilizzano consulenti esperti esterni come il mio prof. per avanzare nelle loro ricerche scientifiche e indottrinarsi allo studio delle tanatocenosi (ovvero insieme di organismi morti) fossili…
Qui sotto vedete un’immagine dell’enorme sito di scavo nei pressi del villaggio di Nimaigu (Distretto di Wusha, Xingyi City, provincia del Guizhou, Cina Meridionale) da cui provengono gli esemplari. Sono rocce del Ladinico Superiore (238-235Ma), quindi antecedenti di qualche milione di anni al Norico del ‘mio’ Thoracopterus.
Mentre nella maggior parte dello scavo, le ricerche vengono effettuate in modo sommario e si estraggono principalmente fossili grossi, nell’area racchiusa dal rettangolo ci scava il mio professore con altri paleontologi campionando tutti gli strati, lamina per lamina e mettendo da parte dal più grande al più piccolo resto di organismo, conducendo quello che viene chiamato uno ‘scavo sistematico‘.
Il pesce volante protagonista delle immagini di questo articolo è proprio un Thoracopterus cinese trovato negli scavi effettuati nel Guizhou durante l’estate 2012. La sua lunghezza è intorno ai 10 cm. E’ simile a quello che trovai io ma un po’ diverso…
Differisce, dalle altre 3 specie trovate fin’ora sulle Alpi per il periodo di appartenenza e per diversi caratteri, ma soprattutto per il campo di scaglie che ricopre la regione antero-dorsale del corpo, appena dietro il cranio e per un altro piccolo campo di scaglie alla base del lobo ventrale della pinna caudale.
La nuova specie mostra inoltre la pinna anale modificata (utile durante l’accoppiamento) indice di dimorfismo sessuale (è praticamente certo in base al confronto con altri pesci), ovvero di una differenza di forma tra maschio e femmina…anche se non è sempre possibile essere certi di chi sia il maschio e chi sia la femmina!!!
Testuali parole dal riassunto dell’articolo di Tintori et al.: Come in molti Peltopleuriformes la nuova specie di Thoracopterus presenta dimorfismo sessuale sulla base di una differenziazione della pinna anale. I supposti maschi hanno ossa craniche e pinne pettorali più robuste, mentre le femmine mostrano una ornamentazione delle scaglie dorso-toraciche più sviluppata e la pinna anale modificata con parte posteriore formata da raggi molto sottili e dotati di una serie di uncini terminali.
Ma come mai si trova lo stesso genere di pesce (seppur di diversa specie e un poco più antico) a migliaia di chilometri di distanza e in zone apparentemente così separate tra loro?
E’ certamente curioso vedere in questo paragrafo dell’articolo originale i nomi di Udine, Bergamo, uniti a quello della Cina Meridionale (Southern Cina):
A g e a n d g e o g r a p h i c a l d i s t r i b u t i o n s : Late Ladinian (Middle Triassic) to late Norian (Late Triassic) of Western Tethys (northern Italy – Bergamo and Udine provinces – and Austria) and Eastern Tethys (Southern China).
Per capirne le ragioni bisogna andare indietro nel tempo e ricostruire i movimenti delle placche avvenuti durante gli ultimi 250 Milioni di anni da quando si ‘ruppe’ la Pangea allargando l’oceano della Tetide da est verso ovest.
E’ molto chiara questa immagine (anche se ricostruisce un periodo precedente ovvero il trias inferiore) in cui si nota la Tetide che all’altezza della fascia equatoriale sta separando i continenti del sud da quelli del nord. La simbologia aiuta a capire dove si trovavano le coste tropicali che diedero origine alle rocce delle Grigne (punto rosso a sinistra) del Ladinico Inferiore (di periodo leggermente diverso dal Norico e dal Ladinico Superiore ma relativamente vicino) e alle rocce del Guizhou in Cina (punto rosso a destra).
Erano comunque regioni lontane ma non così separate come possiamo pensare oggi.
In effetti, sia tra le faune a pesci sia tra i rettili marini, ci sono molte similitudini e di certo il pesce più rappresentativo di queste somiglianze è il piccolo Marcopoloichthys andreetti trovato ‘sia di qua che di là’ e che, anche col suo nome, segna una vicinanza tra le faune orientali e quelle occidentali.
Ma saranno ancora molte le scoperte e le novità provenienti da un paese che sta investendo cifre astronomiche nel suo sviluppo. Nuovi scavi vengono aperti radendo al suolo colline con gli esplosivi e costruendoci poi sopra musei con strade che ci arrivano… Non me ne intendo di politica internazionale e lungi da me addentrarmici e dar giudizi, ma dal punto di vista geologico la Cina è grossa, incassa enormi cifre di denaro da quasi tutto il mondo e li investe apprestandosi a diventare leader in molti campi tra cui magari chissà? Anche quello paleontologico???
Per guardare le immagini del ‘pesce Marco Polo’ potete guardare qui (http://www.hikr.org/tour/post28545.html), sulla pagina scritta dallo stesso Massimiliano Andreetti che lo trovò per primo dalle ‘nostre’ parti, oppure potete andarlo a guardare ad esempio al museo di Grandola e Uniti il cui conservatore è l’amico Attilio Selva…
Ringrazio il prof.Andrea Tintori per il materiale di cui ho anche potuto pubblicare le immagini in quanto non “protetto” dalla Sopraintendenza italiana…