Stefano Rossignoli 2 gennaio 2012
Una foto tagliata:”Questo sono io col mio primo serpente! La foto è tagliata perchè avevo le gambe che sembravano due stuzzicadenti…”.
Marco comincia presentandosi in questo modo, come un ragazzino, ma oggi non è più così!
Oggi Marco Colombo è neolaureato in Scienze Naturali ma la passione è sempre quella dalla nascita, quella del ragazzo ritratto in fotografia: la passione per la natura… La passione unita allo studio poi è un cocktail incredibile!
Marco è anche uno dei pochi vincitori di un grande concorso internazionale di fotografia naturalistica. Nel 2011 ha vinto il premio “wildlife photographer of the year”.
14 dicembre. Esco dal metrò alle h 20 circa e Milano si presenta innevato a tratti. Scende un sottile nevischio mentre mi dirigo al Museo Minguzzi, sede della mostra “Wildlife Potographer of the year” presso il quale Marco terrà una serata in cui illustrerà alcune sue fotografie…
Poco dopo le prime immagini di presentazione è già chiaro quel che Marco ci illustrerà questa sera nella sua carrellata di immagini e curiosità.
Marco ci farà vedere che il mondo circostante è interessantissimo e affascinante e non si deve per forza andare a migliaia di chilometri da casa per osservare cose, luoghi e organismi fantastici.
Basta restare a casa nostra, in Italia! Anche nei nostri mari, “nelle zone d’ombra, nella prima crepa in un metro d’acqua”…(http://www.calosoma.it/it/gallerie/7-angoli)
Certo bisogna anche aprire gli occhi, la mente e l’obiettivo della macchina fotografica!!!
Marco espone chiaramente le tecniche utilizzate e aggiunge qualche curiosità sullo stile di vita dei soggetti fotografati e anche sullo stile di vita del fotografo naturalista!!!
Con simpatia e autoironia ci mostra qualche scatto “venuto male” e spiega le problematiche riscontrate…sia nelle foto in acqua (Marco è anche un sub!) sia in quelle fuori dall’acqua.
Capita di aver montato un obiettivo e trovare un soggetto che andava fotografato con un altro, oppure di non aver tempo di regolare il flash, oppure (quando usava ancora la pellicola) di aver già finito o quasi la pellicola e trovarsi di fronte il soggetto perfetto….
Mettendoci tempo e dedizione però capita anche di trovarsi nel posto giusto al momento giusto e di trovare un Paguro mentre ‘danza’ e dissemina in acqua le sue piccolissime larve o di trovarsi quasi faccia a faccia con una Mobula (http://www.calosoma.it/it/gallerie/185-sguardi-dal-blu/185-mobula)…”incontri che si fanno solo una volta” ci dice.
Poi certo dipende anche da come si cerca…
A volte bastano dieci minuti ma si fanno spesso molti chilometri, come quando va a fotografare le Vipere con l’amico Matteo di Nicola, il nostro guest-blogger che cita durante la presentazione.
Le Vipere sono i loro soggetti preferiti. Ne hanno trovate anche di varietà molto rare…
E i posti in cui vanno a cercarle li tengono segreti. E’ un modo per preservare gli individui dal contatto con troppa gente e soprattutto dai collezionisti che indiscriminatamente si appropriano di esemplari rari ad ogni costo…
Dopo aver visto luoghi e organismi fantastici e di mille colori, Il discorso poi, come era cominciato, finisce nel mondo dei serpenti e il pubblico fa molte domande di curiosità naturalistiche ancor più che di fotografia e Marco risponde sempre con simpatia e competenza.
Ci racconta poi come ha ottenuto l’immagine che gli ha conferito la vittoria al concorso “Wildlife photographer of the year 2011”, uno scatto eseguito con un tempo di esposizione ragionevolmente lungo…poi ci parla della premiazione al Museo di Storia Naturale di Londra che sembra il castello de ‘La bella e la bestia’.
Questa immagine la trovate qui sopra e nella home page del suo sito internet www.calosoma.it.
Che significa calosoma e perchè questo nome?
Marco stava cercando un nome per il suo sito internet e “Questo nome non poteva essere marcocolombo perchè ce n’è troppi” dice.
Doveva essere semplice da ricordare, doveva essere il nome di un animale che contenesse la parola bello (calosoma=bel corpo), le lettere che componevano il nome dovevano essere comuni a molti alfabeti (niente y x w è à ò é ecc), ma non doveva essere un nome troppo comune, allora il Coleottero Carabidae Calosoma ha fatto proprio al caso suo ed eccolo qui a dare il nome ad un sito davvero stupendo.
Quindi, se volete fare un viaggio virtuale per mari, monti e pianure italiane, niente di più facile che cliccare su www.calosoma.it
A presto Marco e grazie da parte mia e di scienzafacile.it anche per le foto che hai inviato per ornare questo breve articolo!
Stefano