In museo coi paleontologi Cristiano Dal Sasso e Jack Horner.
Stefano Rossignoli 5 giugno 2012
Ce l’ho fatta! Ho in mano il terzultimo biglietto della serata di presentazione del nuovo libro di Jack Horner “How to build a Dinosaur. Extintion doesn’t have to be forever”, ovvero più o meno:”Come costruire un Dinosauro. L’estinzione non è per sempre”. Sono in sala A, ovvero con posto a sedere, registratore acceso e foglio per gli apunti! Presenzieranno Jack Horner e Cristiano dal Sasso
Sono emozionato e soddisfatto almeno per un paio di motivi ma il primo è che non ho bisogno dell’apparecchio per la traduzione simultanea Inglese-Italiano.
Essermi dedicato un po’ all’Inglese da maggio dell’anno scorso (causa UNESCO) mi ha aperto un mondo fatto di film, canzoni e pubbliche relazioni che prima nemmeno immaginavo…Mi ci fossi dedicato prima…ma come si dice, di se e di ma…ecc, ecc.
A 38 anni finalmente capisco un po’ questa lingua (ok, non ancora perfettamente) e di certo capisco quella dei paleontologi!!!
Il secondo motivo di soddisfazione è che, crescendo professionalmente in ambienti un cui a volte la burocrazia, le invidie e le polemiche occupano gran parte delle energie che potrebbero essere impiegate nella ricerca, ho imparato che questo modo di prendere le cose è controproducente e bisogna essere attivi e propositivi…
Jack Horner, che piaccia o non piaccia, è l’esempio dell’essere propositivi in campo paleontologico almeno dal punto di vista mediatico…
E’ pieno di idee, a volte rivoluzionarie (vedi link ad esempio), lavora seriamente alle sue idee o a quelle dei suoi studenti (non graduati, graduati, post doc e colleghi…), le divulga mettendole quindi in discussione con la comunità scientifica internazionale ma sembra che non si senta un Dio per questo ed è anche simpatico!!!
Dopo aver fatto foto con chiunque glie lo chiedesse, Mr. Horner è stato “richiamato all’ordine” e la serata è entrata nel vivo.
Ma veniamo alla conferenza …appunti alla mano…
Presentato dallo staff di meetthemediaguru.org, Cristiano dal Sasso (Paleontologo dei Vertebrati del Museo di Storia Naturale di Milano) introduce la serata portandosi un ospite, dice lui stesso:”Così piccolo che può stare in una valigia”:
il famoso CIRO! …scientificamente Scipionix samniticus.
Il piccolo fossile trovato a Pietraroia (vicino a Benevento) è uno dei pochi Dinosauri trovati in Italia, nonché un’unicità mondiale per la preservazione di alcuni organi interni come l’intestino, tessuto muscolare, unghie, vasi sanguigni, ecc…
Cristiano ha studiato Ciro, ha pubblicato un lavoro all’avanguardia e ne parla al pubblico in modo molto affascinante. Trovate il video della sua presentazione in italiano qui sotto (mi scuso se mancano i primi secondi e la bassa qualità del video ma io e la mia macchinina fotografica abbiamo molti limiti).
Ed è lui poi che presenta Jack Horner come si deve, perchè sa chi è e sa cosa fa:
fa il Paleontologo, come lui…
Buona visione!
Quindi ora la parola va al Paleontologo d’oltre oceano…
Trovate un’intervento simile qui sotto, per giunta con sottotitoli a scelta (Irene, un’amica di scienzafacile, mi ha consigliato in un commento questo sito e per questo la ringrazio)… Non mi piacciono tantissimo le traduzioni dal lato tecnico ma sono piuttosto fedeli e si può anche leggere solo la traduzione andando sul sito di origine (click in alto a sinistra) e andando sotto il video facendo click su “interactive transcript” e scegliendo la lingua italiana…
Ci sarebbe da fare qualche sostituzione di nomi (come ad esempio, archeotterige è e rimane Archaeopterix) ma poco altro…
L’intervento a Milano però è stato più lungo e più completo e, se gradite, vedrò di integrare qui sotto con qualche aggiunta ma per ora buona visione… (cliccate sul play in basso a sinistra sennò niente sottotitoli!)
Mi rimane poco da aggiungere in realtà ma di certo che anche J.Horner a Milano ha detto che non è un problema rimuovere un sacco d roccia da sopra un Dinosauro …perchè basta farlo fare agli studenti!!! (Tutti uguali questi professori di paleontologia, eh eh!!!)
A parte gli scherzi, a Milano Jack ha spiegato che stanno cercando di utilizzare l’RNA (indispensabile nella traduzione ed espressione dei geni) per fare esprimere un gene o reprimere il riassorbimento di una caratteristica ancestrale come la coda, o le dita separate dell’embrione degli uccelli, per farle diventare come quelle dei Dinosauri.
Ha accennato alla morfologia funzionale, parlando della postura dei Dinosauri e della diversa inclinazione dei femori negli uccelli dovuta alla mancanza di una lunga coda…accennando al fatto che il ginocchio che si piega al contrario non è al contrario perché non è il ginocchio ma è la caviglia (domanda che fanno spesso anche a me durante il lavoro!!!).
Gli è stato chiesto se i Dinosauri erano endotermi o ectotermi. Lui ha specificato:”A sangue caldo o a sangue freddo?” e ho scoperto che Mr.Horner è certo che fossero a sangue caldo per come sono le ossa internamente e per come crescevano, in modo del tutto simile a quelle dei mammiferi (visto che lui e il suo staff le hanno guardate e analizzate da dentro più volte!)… Aggiungo io:”il che non vuole dire che fossero per forza endotermi come noi mammiferi e gli uccelli” Vi rimando a questo mio articolo certamente discutibile sull’argomento (vedi link)… Certo sarebbe stato bello chiacchierare coi due paleontologi in privato per indagare ancora più a fondo, soprattutto riguardo i Dinosauri di piccole dimensioni…
Parlando del suo Pollosauro, Jack Horner ha ricordato più volte che non fa certo la scena che farebbe un Velociraptor o un Tyrannosaurus rex. Il Pollosauro non farebbe troppa paura e poi è piccolo, ecc, ecc e nessuno lo vorrebbe.
Quando gli han chiesto perchè vuol fare un Pollosauro, lui ha risposto:”Perchè possiamo farlo”.
Quando gli han chiesto quanti ne vorrebbe fare, lui ha risposto:”Dipende da quanti me ne chiedono” e simpaticamente ha chiesto di alzare la mano a chi lo avrebbe voluto tutto per sé e qualcuno l’ha alzata. Però questo Pollosauro è sempre piccolo e non fa paura…
Ma le domande più belle sono stati dei bambini.
Un ragazzino infatti gli ha chiesto:”Da un pollo se ne può fare uno piccolo, ma da uno Struzzo se ne potrebbe fare uno più grosso, non so, un Gallimimus???”
Abbiamo ovviamente sorriso tutti, anche stupiti dalla domanda brillante, e anche Jack ha risposto col sorriso sulle labbra dicendo:”Certamente! Chi ne vorrebbe uno???” E la mano l’abbiamo alzata quasi tutti!!!!!!
Concludo con un altra domanda che gli è stata fatta in sala. Molte sono state piuttosto noiose e riguardavano l’etica della manipolazione genetica, ecc ed io pensavo che se fossi un’embrione o un pulcino maschio di pollo preferirei avere la possibilità di diventare un dinosauro piuttosto che di essere ammazzato e tritato qualche giorno dopo la nascita per diventare hamburgher e polpette…ma ogni etica è giustamente discutibile…basta non essere ipocriti…
Tra le tante domande riguardo l’etica, ecc, è stato chiesto in modo molto serio e provocatorio a Jack Horner come vedeva il mondo del futuro tra Mammuth e Pollosauri, magari anche tra mille anni …sempre per la popolazione umana. (…e accidenti! Sempre l’uomo di mezzo, penso io!!! E poi i Mammuth che c’entrano? Si, ok. Centrano con la clonazione ma c’entrano proprio poco coi dinosauri!!!)
E qui Secondo me il Paleontologo ha dato il meglio di sé. Ha cominciato dicendo una cosa che scrivevo anche io qualche mese fa (vedi link) e alla fine ho fatto partire un applauso che altrimenti non so, forse non sarebbe mai partito…
Ha risposto:” E’ davvero una bella domanda. Ho letto recentemente una cosa. Una visione davvero pessimistica del nostro mondo perchè l’uomo sta abbandonando la Terra. Stiamo perdendo ambienti e animali selvatici e non è una bella immagine a cui pensare. Stiamo perdendo molte specie di animali selvatici. Le tigri ad esempio stanno scomparendo e come loro molte altre specie… Stiamo perdendo questi animali …ma li stiamo per sostituire con quelli che abbiamo ricostruito noi!”
Io ho interpretato questa risposta forse un po’ troppo a modo mio, come dire: Se proprio vogliamo preoccuparci dell’etica, cominciamo a non perdere più gli ambienti selvaggi e gli esseri viventi che ci vivono e a non staccarci così tanto dai ritmi della Terra… Posso sbagliarmi ovviamente. Non posso leggere nel pensiero, posso solo cercare di capire cosa dice Jack Horner che, sarò stata la centesima persona in fila ma, dopo mezz’ora di attesa mi ha onorato con un autografo, scritto in fianco ai miei appunti della serata.
Grazie Mr. Horner!
…e chissà mai? A presto!!!
Thank you very much Mr Horner.
See you soon.
Steven!
P.S.
In realtà poi è quasi inutile discutere. I dinosauri ci sono già. Gli Uccelli sono Dinosauri perchè sono ‘figli di dinosauri’ come noi siamo umani perchè siamo figli di altri umani. Siamo tutti parenti. Tutte le forme di vita lo sono e parleremo ancora di questo…
Bell’articolo! E bello sentir parlare il Prof. Horner! … Un Gallimimus potrei averlo anche io???
Non si sa mai Ambra!!! Attendiamo gli sviluppi…
Ciao!
Stefano!
Una piccola riflessione personale sul personaggio più che sull’evento (cui ahimè non ho potuto assistere): più passa il tempo e più ho l’impressione che certe teorie di Horner, come quella del T. rex che mangiava solo carogne o quella del Torosaurus che in realtà è una forma adulta di Triceratops, siano volutamente provocatorie, e che Horner le proponga con lo scopo di spronare qualcuno a smentirle. Lui non dice “Questa è la mia ipotesi.” e basta; lui dice “Questa è la mia ipotesi. Non siete d’accordo con me? Allora dimostrate che ho sbagliato.” In pratica getta un sasso nello stagno della paleontologia per scuotere le acque (cioè le menti dei paleontologi) e stimolare la ricerca, così da evitare che certe teorie alla lunga vengano date per scontate e diventino dogmi che nessuno può o vuole confutare perchè “è sempre stato così”.
Ci vorrebbe più gente come lui, nella paleontologia come anche nella scienza in generale.
Approvo in pieno! Non solo nel senso di “Approva Commento” ma in tutti i sensi!
Trovo anch’io che Jack Horner sia propositivo e provocatore allo stesso tempo ..e anche sempre ragionevole e logico. Propone le sue idee motivandole e fornendo i dati per cui può formulare un’ipotesi o una tesi…
E’ vero. In campo scientifico ci vorrebbero tanti come lui, e gente disposta a discutere alla pari e approfondire…
Sai Daniele che continua a piacermi la storia tra Triceratops e Torosaurus?
Horner dice che un suo dottorando ha trovato la prova che in Triceratops si aprono le due finestre sullo scudo in età adulta.
Mi piacerebbe vederle! Magari sono pubblicate da qualche parte e un giorno mi metto a cercarle …anche se prima dovrò fare tante di quelle altre cose…!!!
Ciao!
Stefano
La sinonimia tra Triceratops e Torosaurus continua a non convincermi, ma se ti capitasse fra le mani un’eventuale pubblicazione su queste prove risolutive passamelo senza indugi.
L’ipotesi che vedrebbe Dracorex e Stygimoloch come forme giovanili di Pachycephalosaurus mi sembra invece più solida, visto che propone anche evidenze a livello istologico; per la cronaca la pubblicazione è questa (consultabile gratuitamente sul sito di PLoS ONE):
Horner JR, Goodwin MB (2009) Extreme Cranial Ontogeny in the Upper Cretaceous Dinosaur Pachycephalosaurus. PLoS ONE 4(10): e7626. doi:10.1371/journal.pone.0007626
Se dovesse capitare non mancherò!
Intanto grazie per il link.
A presto!