Stefano Rossignoli 17 luglio 2011
Quando piove tanto, parlo di molti cm di precipitazioni in tempi ridotti anche di poche decine di minuti o di qualche ora, a causa dell’alluvione si registrano parecchi danni anche gravi a strade, centri abitati, persone…
La causa per cui avviene un’alluvione è meteorologica: piove moltissima acqua in brevissimo tempo su una zona più o meno estesa. Il terreno normalmente assorbe una parte dell’acqua e poi il resto rimane all’esterno e se possibile comincia a scorrere verso il basso e si concentra via via in corsi d’acqua che da molto piccoli poi si uniscono in torrenti che poi sfoceranno nei fiumi e… Quando la portata (la quantità di acqua) del fiume è maggiore delle sue possibilità, il fiume esonda ed occupa le aree circostanti.
Le acque così veloci dei fiumi in piena e ricche di energia sono in grado di distruggere parecchio, ma anche di trasportare ciò che hanno distrutto insieme ad immense quantità di detrito, sabbie, ciotoli , fino a enormi massi. Quando il fiume esonda, sempre che ci sia un luogo dove possa esondare, l’acqua poco dopo perde la sua energia e deposita tutti i detriti sulla piana circostante…
Lo scenario dopo un alluvione quindi è quello di un corso d’acqua che torna alla sua normalità, magari dopo aver più o meno modificato il suo corso, lasciando intorno a sè i molti sedimenti trasportati quando era in regime di piena, ma anche alberi sradicati e molto di quello che ha trovato per la sua strada, o meglio, per il suo alveo…
Molto spesso per noi lo scenario è quello di ponti distrutti, case rimosse dalle loro fondamenta, ecc, ecc.
Vedi Alluvione a Genova del 4 novembre 2011
Però è anche vero che siamo abituati a vedere un fiume o torrente che sia, scorrere in ‘binari’ chiamati argini. Un fiume naturale invece non è fatto così…
Il concetto di ALVEO fluviale in effetti per noi è fuorviante. L’alveo è il corso del fiume si, ma l’alveo di un corso d’acqua naturale è costantemente soggetto a variazioni ed ha una sua evoluzione. Ad esempio i grandi fiumi di pianura che scorrono percorrendo enormi curve chiamate meandri, sono soggetti a volte al ‘classico’ salto di meandro, come dire che tirano dritto invece di svoltare …come fa un’automobile se viene lanciata a velocità troppo alta in una curva…
Essi poi raccolgono acqua da moltissimi affluenti e,se ci sono precipitazioni diffuse su tutto il bacino idrografico del fiume, questo raccoglierà molta acqua e conseguentemente molta energia.
Il concetto che vorrei passare in questo post è che stavo per scrivere “Il fiume raccoglierà troppa acqua”, ma in realtà per il fiume non è mai troppa. E’ assolutamente normale. E’ troppa solo per noi che gli costruiamo vicino e ci troviamo la casa spazzata via.
Durante un’alluvione assistiamo anche a frane e smottamenti che spesso sono su conoidi alluvionali o ai bordi dei versanti caratterizzati dalla presenza di un corso d’acqua soggetto a piene.
Il tutto, e soprattutto quando provoca danni, viene indicato anche come dissesto idrogeologico e la parola ‘dissesto’ indica qualcosa di brutto e repellente, ma in realtà il nostro pianeta ‘monta e smonta’ le sue strutture da centinaia di milioni di anni al suo normale ritmo di sempre. Per ‘sue strutture’ Intendo oceani, catene montuose, continenti… Figuriamoci cosa può fare dei fiumi!
Aggiungo solo un paio di notizie su come si comporta un’onda di piena e poco altro…
Un’onda di piena è definibile come un grande e repentino aumento di portata del corso d’acqua. Un aumento che a volte non può essere contenuto nel ‘normale’ alveo fluviale.
In occasione di grandi precipitazioni, dopo un certo tempo, l’acqua si riversa nei fiumi. La quantità e il tempo in cui si riversa dipende da molti fattori: ovviamente dalla quantità di acqua portata dalle precipitazioni e dal tempo in cui precipita. Più acqua arriva, più grande sarà l’onda di piena e lo stesso vale se l’acqua precipita in poco tempo.
Tutto dipende anche dalla vastità della zona interessata dalle precipitazioni e dalla vastità del bacino idrografico del corso d’acqua, ma anche dalla sua impermeabilità.
Se il terreno è impermeabile come nel caso di terreni rocciosi magari non carsici (quindi senza rete idrica sotterranea) o cementificati, il deflusso superficiale dell’acqua sarà maggiore e si concentrrerà più acqua e in meno tempo a valle aumentando la consistenza dell’onda di piena. (Osservando il grafico iniziale (onda di piena) potremmo dire che si inclina molto di più la linea iniziale in cui aumentano le portate e si eleva anche il picco a portate maggiori. Il picco viene anche raggiunto prima…)
L’impermeabilità del suolo indotta dalla cementificazione, costruzione di strade, tetti, piazze, selciati, parcheggi ha due conseguenze sul regime fluviale: aumenta l’onda di piena concentrando più velocemente le acque nei corsi d’acqua e diminuisce l’infiltrazione quindi il ricarico delle falde acquifere diminuendo la portata dei fiumi nei periodi in cui la quantità di acqua che scorre dipende strettamente dal livello della falda. La portata di certi fiumi (di zone alluvionali caldo umide ..come il Po ad esempio) infatti dipende spesso dall’altezza della falda acquifera… Nei periodi di maggior evapotraspirazione la falda è bassa e così anche il normale livello del fiume. Nei periodi in cui la falda è più alta, anche il livello del fiume lo sarà e questo è il momento in cui una piena sarà più pericolosa…
Altri fattori da considerare sono ad esempio la formazione di dighe di alberi sradicati, il cosiddetto ‘effetto Castoro’ (soprattutto di alberi coltivati e con radici deboli come i pioppi ad esempio) che possono deviare il fiume verso centri abitati o zone di elevato interesse, oppure le canalizzazioni eseguite con argini ai lati dell’alveo che, se difendono dalle innondazioni i paesi collocati all’inizio dei corsi d’acqua, d’altro canto aumentano i danni a valle perchè convogliano l’acqua con grande velocità verso le quote inferiori…
Conoscendo questi fenomeni da molto tempo, già da molti anni, esiste una zonazione delle aree circostanti ai fiumi, soprattutto quelle piane, in base alle intensità delle piene. Ne elenco una sintesi:
La zona 1 – interdetta, con piene di normale intensità che tornano ogni 5 anni, Tr= 5. Non dovrebbe essere possibile costruzione alcuna
La zona 2 – regolamentata Tr= 20. Piene di grande intensità. Solo alcune strutture sarebbero ammesse, ricreazionali, ecc e comunque a prova di innondazione.
La zona 3 – d’allarme Tr= 50.Piene di intensità eccezionale. Gli abitanti dovrebbero essere avvisati del sopraggiungere della piena.
Una delle fonti da cui attingo le informazioni (che mi scuso ma ha già poco più di una decina d’anni quindi è un po’ vecchiotta ma credo ancora attuale!) utilizza il condizionale.
Purtroppo infatti continuo a vedere fiumi in piena e frane di assestamento sui versanti di fondo valle o sulle conoidi che trasportano a valle case, ecc. La pianificazione territoriale o la semplice progettazione di una gita, magari con pernottamento all’addiaccio in condizioni di importanti precipitazioni, dovrebbe avvalersi di queste informazioni ma io penso: avvaletevene almeno voi!
Come sempre il tutto è molto più approfondibile… Buono studio!
Pompeo Casati, Francesco Pace “Scienze della Terra vol.2 L’atmosfera, l’acqua, i climi, i suoli ”
A.N. Strahler “Geografia fisica”
Cologo l’occasione considerato l’argomento per comunicarvi qualche consiglio in caso di alluvione;
L’alluvione è l’arrivo di acqua fuoriuscita da fiumi o canali.
Riporto alcuni consigli su come agire in caso di stato di emergenza dovuto ad una alluvione:
COSA FARE IN CASO DI ALLUVIONE
IN CASA:
– MANTENERE LA CALMA!!
– chiudere il rubinetto del gas e interrompere l’energia elettrica dall’interruttore generale, tali impianti potrebbero danneggiarsi durante l’evento calamitoso,
– attivare, se possibile, le protezioni e gli sbarramenti alle vie di penetrazione dell’acqua,
– indossare abiti e calzature che proteggano dall’acqua,
– tenere con sè i documenti personali e i medicinali abituali, possono essere indispensabili se la casa risulta irraggiungibile per parecchio tempo,
– se non si può abbandonare la casa, salire ai piani più alti del fabbricato portando acqua, viveri, coperte, torce e radio a batteria e attendere i soccorsi.
ALL’APERTO:
– allontanarsi da corsi d’acqua, pendii e cavi elettrici,
– ripararsi in luogo sicuro e sopraelevato,
– evitare di muoversi, a piedi o in macchina, in zone già allagate.
IN MACCHINA:
– fermarsi ma rimanere in macchina solo se si è in zone sicure,
– abbandonare la vettura quando l’acqua sale velocemente.
Se vedete una persona in difficoltà su un fiume o su un corso d’acqua veloce NON gettatevi in acqua il fiume è molto pericoloso!! Prendete contatto con la persona cercate di tranquillizzarlo seguitelo e chiamate i soccorsi 115 o 118
All’operatore che risponderà dovete dare le seguenti informazioni:
– Nome e Cognome
– IMPORTANTISSIMO: il vostro numero di telefono in modo da potervi ricontattare
– Dove vi trovate (cercate di dare più punti di riferimento possibili)
– se conoscete una strada più veloce per raggiungere la zona informate i soccorritori
Grazie Stefano che mi hai dato modo di scrivere queste informazioni. Il mio primo compito come Soccorritore è la prevenzione!! grazie ancora
Simone
Grazie a te Simone per aver reso più ricco questo post!
Si percepisce che ci metti tanta passione in quel che fai.
A presto.
Stefano!