Stefano Rossignoli 23 gennaio 2010
Nei miei articoli scrivo spesso di specie animali, vegetali, che sono sempre indicate da due nomi scritti in corsivo, il primo ha sempre l’iniziale maiuscola e il secondo è tutto minuscolo.
Un esempio: Ursus spelaeus.
Più precisamente bisognerebbe scrivere: Ursus spelaeus Rosenmuller 1794…
Questi due nomi Ursus e spelaeus indicano rispettivamente il genere e la specie dell’animale chiamato anche ‘Orso delle caverne’.
Rosenmuller è il primo che ha studiato e pubblicato uno studio su questa specie e quindi ne ha anche attribuito il nome nell’anno 1794.
Al genere Ursus appartengono anche altre specie tra cui ad esempio l’attuale orso bruno Ursus arctos Linnaeus 1758 ed altre ancora.
Se scrivessimo di specie vegetali il nome Linnaeus e l’anno, sarebbero state sostituite dalla lettera L
Ecco spiegato l’arcano, ma ho citato volutamente l’orso bruno per indicare questo Linnaeus…
Carlo Linneo, detto così all’italiana, è stato l’inventore della nomenclatura binomia, cioè del metodo che si usa ancora oggi per indicare i nomi delle specie attuali e del passato.
Con il suo trattato ‘SYSTEMA NATURAE’ rivoluzionò il modo di dare un nome alle specie e diede il nome a più di 12000 organismi!
Genere e specie sono solo gli ultimi due gradini del sistema naturale di Linneo. Attualmente gli organismi sono classificati in:
Regno
Phylum
Classe
Ordine
Famiglia
Genere
specie
…con la possibilità di variazioni per la classificazione del mondo vegetale e di livelli intermedi come ad esempio super-classe o sotto-classe, ecc.
Oggi sappiamo che diverse specie appartenenti allo stesso genere sono tra di loro parenti stretti in quanto gli individui di un genere, hanno un’antenato in comune relativamente vicino.
Anche i diversi generi appartenenti ad una stessa famiglia sono parenti e così anche gli individui di famiglie dello stesso ordine e così via.
Così, due specie che appartengono allo stesso ordine ma a famiglie e generi diversi saranno parenti più lontani tra loro…
Risalendo nei livelli della classificazione, è un po’ come percorrere un albero coi rami all’in giù, partendo dai rami ed arrivando poi al tronco (fermandoci alla base del tronco!).
Così facendo andremo a toccare antenati comuni sempre più antichi e che hanno dato origine a tutto il resto delle forme di vita sotto di loro…
Risalendo idealmente un albero fatto in questo modo, arriveremo poi all’unica forma di vita che tutti abbiamo in comune e che rimane ancora sconosciuta!!!
Anche se Linneo era dichiaratamente creazionista, aveva già classificato gli organismi in gruppi determinati secondo le loro somiglianze anatomiche.
Aveva fatto scalpore che avesse classificato l’uomo insieme alle scimmie, ovvero agli altri Primati.
Involontariamente (o chissà, ma questa è farina del mio sacco!), aveva già stabilito alcuni gradi di parentela che oggi conosciamo piuttosto bene come quello tra di noi e le scimmie attuali con le quali abbiamo un antenato in comune che pare risalire a circa 6-8 milioni di anni fa!
Ed ecco qui di seguito il commento di un amico che piacerà molto agli addetti ai lavori e ai Cladisti!
Marco Castiello 24 gennaio 2010
Quello che tu hai scritto sulla sistematica linneiana è essenzialmente corretto, ma vorrei che tu ponessi l’attenzione su quello che in realtà è la struttura archetipata e poco evoluzionista di tale sistemtica.
Essendo che essa classifica gli organismi viventi in categorie, ben distinte e fisse, promuove una visione fissista della vita.
Ti faccio un esempio: quella che è definita Classe reptilia in realtà non esiste, poichè gli uccelli (che sono dinosauri) sono in un’altra classe, i mammiferi (rettili sinapsidi particolarmente derivati) sono anc’essi una classe.
Quindi in definitiva la Classe reptilia non comprende quelli che sono i suoi rami più diverivati e anche maggiormente diffusi.
Se noi continuiamo a considerare classe i rettili, allora non vediamo il significato evolutivo della trasformazione da uno stato rettiliano ad uno mammaliano o aviano. Oppure, se noi poniamo pesci, anfini e rettili sullo stesso piano (elevandoli ad uno stesso grado gerarghico) difficilmente riusciremmo a vedere un continuu tra questi due gruppi, che sono internodati tra loro da una serie di modificazioni.
Dal punto di vista linneano, una classe non potrà mai evolversi in una classe, perchè esse sono sullo stesso piano. Eppure per l’evoluzione è così, alcuni pesci si sono evoluti in anfibi, che a loro volta si sono evoluti in rettili e così via.
Per questo nasce il metodo cladistico..ma qui il discorso si fa lungo..se però vuoi approfondire sono ben disposto…
Letture consigliate: http://paleostories.blogspot.com/2010/09/nozioni-fondamentali-di-paleostories_24.html