Stefano Rossignoli 19 gennaio 2010
Frequentando un laboratorio in università, mi capita anche spesso di assistere ad esami orali che vengono preparati malissimo, soprattutto ultimamente!
Mi capita anche di conoscere moltissimi laureandi o peggio laureati in scienze che non hanno mentalità scientifica, il che mi sembra piuttosto grave, allora ecco qua una piccola storia che ha cambiato il mio modo di studiare nonchè la mia vita, qualche anno fa…
Di certo questo articolo non servirà, anche se non si sa mai, alle persone che hanno quel pizzico di genio e sono portate per lo studio, categoria di cui io non ho mai fatto parte…
Non posso certo dire di avere cominciato l’università partendo in quarta, anzi, il mio cammino di studente universitario è stato lento e difficile, anche se l’ho percorso quasi sempre con entusiasmo.
Inizialmente mi son dovuto riabituare a studiare, non facendolo più da qualche anno. I primi esami sono stati un disastro, a parte in rari casi in cui l’impegno mi ha premiato, facevo davvero fatica ad entrare nel pensiero scientifico, fino a che, dopo l’ennesima bocciatura, insieme a Thomas, un amico e compagno di università sono andato a chiacchierare con la professoressa di Sistematica e filogenesi animale, la fantastica Prof Cristina Sotgia. Era il settembre del 1995!
Per quell’esame avevo anche studiato poco e non conoscevo neppure il titolo del libro su cui avevo letto!!! …Pazzesco! Oggi mi vergogno un sacco di quell’esame, anche se lo ricordo con molta simpatia…
Quindi cosa mi ha detto la professoressa?
Primo:”Tu non hai studiato!!!”
Già, era vero, ma più che altro non avevo mai studiato scienze in vita mia e non sapevo nemmeno da che parte cominciare…
E poi a thomas ha spiegato:”Devi sempre chiederti il perchè delle cose e poi devi cercare di capirlo ragionandoci sopra e vedrai che quella cosa non la dimenticherai, magari parlane anche insieme a qualcuno e ragionaci insieme. Aiuta a capire meglio e a fissare i concetti nella mente. Beh, quel qualcuno sono stato io e da allora ho cambiato modo di studiare e di vedere i libri di scienza, non più come un elenco telefonico da imparare a memoria, ma come uno stimolante insieme di ragionamenti ed illuminazioni…
Detto questo, per affrontare un esame di università non basta chiedersi e risolvere il perchè delle cose!
Di certo è necessario, ma non sufficiente.
Sembrerà ‘strano’ ma bisogna saper parlare, saper spiegare, anche se oggi i docenti si sono talmente abituati ai linguaggi e alle frasi incomprensibili che chiudono un’occhio e in alcuni casi purtroppo fanno parte del mucchio!
Quando spiego, rispondendo ad una domanda devo prima di tutto andare con ordine e collegare logicamente i vari argomenti.
Se affermo qualcosa, sono obbligato a sapere perchè è così e a sapere anche come si è arrivati a capirlo. Se non ci riesco studiando su un libro o su degli appunti, ne consulterò altri. Quando poi arriverò a risolvere il perchè, dovro per forza domandarmi se è logico o se sembra ‘campato per aria’ e se siamo nel secondo caso, forse è meglio approfondire ancora…
Faccio un semplice esempio che riguarda la preparazione di uno degli esami di paleontologia a Milano…
Parlando di una grotta, in particolare della Caverna Generosa (conosciuta come Grotta dell’Orso!!!) posso conoscere anche a memoria l’elenco delle specie trovate e va bene, ma non basta studiare a memoria.
Oltre ad essere maledettamente difficile, E anche controproducente ed inutile. Devo conoscere le specie e sapere perchè vengono trovate lì, Così facendo posso sapere da chi è stata frequentata, posso dire ad esempio che è stata utilizzata da alcuni carnivori. Questo lo posso affermare perchè sono state trovate le tracce dei denti dei carnivori su alcune ossa trovate all’interno della grotta… via via approfondendo l’argomento potrò studiare che tipo di impronta dentaria è stata lasciata e quindi (se possibile) risalire al tipo carnivoro che fece quel pranzetto! Ma questo è solo un piccolo esempio! Figuratevi quando devo fare una ricostruzione paleoclimatica e paleoambientale!
In sintesi bisogna fare un po’ i bambini e chiedersi continuamente il perchè!
Se non si ha una memoria infallibile è meglio scrivere e riassumere il tutto in qualche appunto schematico e poi arriva il bello: costruirsi un ordine di idee logico di esposizione in cui non si trascuri nulla, partendo dai concetti generali ed entrando sempre più nello specifico. Ascoltandovi, l’interlocutore deve poter immaginare con chiarezza ciò di cui parlate.
Certo è difficile studiare così e richiede del tempo, oltre che un pizzico di pignoleria! Ma ci sono dei lati positivi.
Rcorderete molto di più, sarete in grado di muovervi all’interno dell’argomento e soprattutto sarete in grado di ristudiare e riapprofondire la materia anche a distanza di anni.
Poi facilmente vi chiederanno una mano nella preparazione perchè avrete raggiunto il senso critico per poterlo fare! …ma ci vuole tanto tempo anche per questo!!!
Assolutamente d’accordo. Il mio professore di mineralogia (Achille Blasi) un giorno ci disse che bisogna avere la “curiosità”. Ci disse che infatti questa parola deriva dal latino “cur”, ovvero “perchè”…
Ricordo quel nome e quella faccia! Ma ricordo ancor più le facce di molti aspiranti geologi che dovevano affrontare l’esame!
Mineralogia col prof. Blasi era un ostacolo per molti insormontabile, ma non per te e mi fa piacere!!!